Il Coronavirus ha cambiato il nostro modo di spostarci?

Viel Strassenverkehr

Questo maledetto nuovo Coronavirus sconvolge le nostre vite da ormai molti mesi. Troppi, verrebbe da dire. Non penso sia opportuno soffermarsi in questa sede sulle conseguenze sanitarie e economiche della pandemia. È giusto che le autorità politiche prendano le decisioni che ritengono necessarie per la salute di tutti, così come è giusto lasciare dibattiti e discussioni agli esperti del campo. Con queste poche righe, però, vale a mio avviso la pena porsi la seguente domanda: la pandemia ha cambiato il nostro modo di muoverci?

Partiamo con uno sguardo ai dati. Sul nostro sito pubblichiamo dall’inizio della pandemia l’evoluzione del traffico su 10 postazioni di misurazione distribuite sulla rete delle strade nazionali. Se analizziamo il traffico giornaliero sulle autostrade dell’agglomerato di Zurigo (postazione di Würenlos) scopriamo che durante il lockdown si è registrata una diminuzione del traffico medio giornaliero che oscilla tra il 25 e il 70 percento. Nei tratti autostradali in cui il traffico è maggiormente legato al tempo libero, la diminuzione è ancora più marcata: nel tunnel del Gottardo, ad esempio, il traffico è diminuito del 90 percento. Dando, invece, uno sguardo all’evoluzione post-lockdown (agosto 2020), emerge una tendenza verso il ritorno alla normalità: a Würenlos la diminuzione del traffico è permanentemente rimasta sotto il 10 percento, così come al Gottardo, dove in alcuni giorni si sono registrati persino aumenti dei transiti (fino all’otto percento).

Se dopo tutti questi numeri non avete ancora il mal di testa, allora vale forse la pena dare uno sguardo ai dati del progetto di ricerca MOBIS-COVID19 del Politecnico federale di Zurigo. Quest’ultimo fornisce dati anche sugli altri mezzi di trasporto e, analizzando i dati, si giunge sostanzialmente alle stesse conclusioni. Durante il lockdown le percorrenze chilometriche di auto e treno sono calate del 50, rispettivamente del 90 percento. La bici ha per contro fatto registrare un aumento del 70 percento. Nei mesi successivi si è registrato un progressivo ritorno alla “normalità”, con un allineamento ai dati 2019 (cf. grafici).

Per poter trarre delle conclusioni definitive occorrerebbero analisi più approfondite, ma stando alle cifre esposte si può affermare che la pandemia ha modificato solo temporaneamente le nostre abitudini. Dopo il fisiologico calo degli spostamenti dovuto al lockdown, i chilometraggi si sono allineati a quelli registrati nel 2019. Una possibile spiegazione può essere legata al carattere provvisorio delle misure prese dalle autorità politiche: conscia del fatto che le limitazioni sarebbero state rimosse non appena l’evoluzione della pandemia l’avrebbe permesso, la popolazione ha ripreso le abitudini di un tempo.

Fin qui l’analisi del passato. Ma cosa ci riserva il futuro? L’andamento attuale della pandemia non sembra lasciare dubbi, la seconda ondata travolgerà la Svizzera. Il Consiglio federale ha già raccomandato il telelavoro. Probabilmente altre misure seguiranno. Nelle prossime settimane sarà quindi interessante analizzare l’impatto della pandemia sulla viabilità: la seconda ondata modificherà le abitudini della popolazione a lungo termine? Cosa succederà se il vaccino tarderà ad arrivare? Queste sono solo alcune delle domande che ad oggi non hanno risposta. È possibile per contro farsi un’idea dell’impatto della seconda ondata sulla viabilità delle autostrade: visitate il nostro sito internet, su cui troverete dati aggiornati settimanalmente sull’evoluzione del traffico.

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